Per scoprire perché si dice giovedì gnocchi occorre esplorare la tradizione cristiana e fare un salto indietro nel tempo.
Quante volte abbiamo detto o sentito dire “giovedì gnocchi”, senza però mai andare a fondo e scoprire perché mai proprio il giovedì è usanza consumare questo sfizioso primo piatto. Per scoprire perché si dice giovedì gnocchi occorre andare indietro nel tempo e rifarci alle usanze religiose cattoliche che da sempre condizionano e scandiscono la vita della popolazione.
Le origini del detto
Per scoprire le origini del detto occorre fare un salto indietro nel tempo di almeno duecento anni e arrivare nel ‘800. Siamo a Roma, a Trastevere, per assistere alla nascita del famoso detto. A voler essere precisi bisognerebbe recitarlo così: giovedì gnocchi, venerdì pesce e sabato trippa.
È un anonimo poeta di Roma a mettere per la prima volta su carta un’usanza radicata già da diverso tempo, ossia quella di scandire i pasti della settimana in base ai giorni. Il motivo non è poi così difficile da intuire: la popolazione era prettamente povera e dedita a lavori di fatica. I pasti quindi dovevano saziare e fornire le energie necessarie a lavorare, ma allo stesso tempo essere economici.
Quando si mangiano gli gnocchi di patate?
Ma perché proprio giovedì gnocchi? Come accennato nell’introduzione, dobbiamo rivolgere la nostra attenzione alle usanze cattoliche che prevedevano un venerdì di magro ossia a digiuno oppure senza consumare carne. Ecco quindi che nasce il venerdì pesce che però, proprio per via della sua leggerezza, aveva bisogno di qualcosa di più sostanzioso per essere superato. Gli gnocchi del giovedì per l’appunto. Preparati con tante patate, poca farina e poche uova, erano calorici e sostanziosi, ideali per fornire le energie necessarie al lavoro di due giorni.
Ecco quindi spiegato perché si dice giovedì gnocchi e venerdì pesce. Ma sabato trippa cosa c’entra? Anche questa volta la risposta è proprio nella tradizione cattolica: il sabato si era soliti macellare gli animali in vista della domenica di festa. Le fasce più povere della popolazione però potevano permettersi solo i tagli più economici come il quinto quarto utilizzato per la preparazione della trippa oppure la coda, protagonista della coda alla vaccinara.
Ecco quindi spiegate le origini di un detto da sempre sulla bocca di tutti.